La Festa della Donna è ormai vicina, ma sono in molti a non conoscere le origini di quella che è ben più di una ricorrenza. Non tutti infatti sanno che l’8 Marzo è un giorno in cui si intrecciano ricordi diversi, legati all’impegno politico delle donne della storia. Celebrare questi ricordi con una giornata internazionale è il minimo che si possa fare. Rendere omaggio alla donna con una mimosa, con questa consapevolezza, diventa più di un gesto o un’abitudine da portare avanti di anno in anno: tutta la festa della Donna avrà un significato diverso e più profondo.
Quali sono le origini della festa della Donna?
Le donne non si toccano neanche con un fiore, recita un vecchio detto spesso tristemente ignorato. Nulla toglie che di fiori per donna ne esistano parecchi, di ogni tipo e con ogni significato: si può andare dunque dai fiori che trasmettono affetto e purezza, a quelli che virano decisamente verso l’amore e passioni più intense. Prima di arrivare alla mimosa, fiore quasi simbolico della festa della donna, vale la pena approfondire origini e significato di questa ricorrenza.
Come per ogni fatto che affonda le sue radici nel passato, alcune date e certi eventi sono un po’ confusi. C’è chi pensa infatti all’8 marzo 1908, data in cui alcune operaie in sciopero in uno stabilimento di New York morirono in un incendio. Tuttavia, alcuni pensano che si tratti di un falso storico, che vuole però calcare un fatto realmente accaduto nel 25 marzo 1911, giorno in cui un incendio uccise 146 operai in una fabbrica, la maggior parte dei quali era costituita da donne immigrate.
In entrambi i casi, si capisce come lo scenario sia quello degli stabilimenti americani, in cui le condizioni di vita delle donne, per salario e per orari di lavoro, erano tanto degradanti da meritare l’attenzione del Partito Socialista di Chicago. Questa condizione si intreccia al desiderio di dare alle donne un ruolo politico attivo: il diritto di voto alle donne era allora soltanto un’idea, che si sarebbe concretizzata soltanto in seguito.
La storia volle che di Prima Festa della Donna si parlasse a Copenaghen, nel 1910. In Europa cominciò a essere festeggiata il 19 marzo, mentre in America a febbraio. Questa incertezza non si risolse fino al 1917: l’8 marzo di quell’anno le donne ricoprirono un ruolo decisivo nelle manifestazioni in Russia per porre fine alla Grande Guerra, con la conseguenza di portare alla caduta degli zar. Tuttavia, sebbene questa data avesse già attirato l’attenzione di molti, soltanto nel 1977 la decisione di far diventare l’8 marzo festa internazionale della donna sarebbe stata presa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Qual è il legame tra mimosa e festa della donna?
Adesso che le origini della festa della donna sono più chiare, resta aperta la domanda sul perché si regala la mimosa ogni 8 marzo. Parte della ragione di questa scelta risiede nel periodo di fioritura della mimosa, che cade proprio di marzo. Il tutto, senza considerare che si tratta di un fiore economico, venduto alle volte anche per strada, richiamando allo stesso tempo l’idea di forza e femminilità, secondo le tradizioni dei Nativi Americani.
Ad ogni modo, la scelta di questo fiore risale al 1946, anno in cui Teresa Noce, Teresa Mattei e Rita Montagnana, tutte iscritte all’UDI – Unione Donne Italiane, proposero la mimosa come simbolo da legare alla festa internazionale delle donne. Si trattò dunque di una proposta rivolta a tutte le forze politiche italiane dell’UDI, che al suo interno ospitava esponenti del Partito Comunista Italiano, del Partito Socialista Italiano, della Sinistra Cristiana e del Partito d’Azione.
La proposta venne accolta all’unanimità proprio per le ragioni evidenziate: coincidenza tra periodo di fioritura della mimosa e mese della festa della donna, e il basso costo della pianta. I rivali della mimosa, ossia anemoni e garofani, mancavano della tenacia che invece il fiore scelto possiede. Non a caso, la mimosa cresce anche nei terreni più difficili, maturando così un altro valore simbolico non da poco e prestandosi perfettamente al ruolo di simbolo della forza e della perseveranza di tutte le donne.
Come si può immaginare, il legame tra festa della Donna e mimosa è tutto italiano, proprio perché radicato in un momento politico nazionale molto delicato, quale fu quello del Secondo Dopoguerra. Non da meno, l’idea di rendere omaggio alle donne con fiori che siano simbolo non soltanto della loro forza e perseveranza, ma anche dell’affetto e dell’amore che si prova per loro è un’usanza che dovrebbe diventare universale.
In conclusione, si può spaziare per omaggi di natura molto diversa: dalle più classiche rose, alle orchidee, passando anche per anemoni e garofani, arrivati al secondo e terzo posto nella votazione del 1946. Ciò non toglie che l’omaggio vada fatto con cognizione di causa e con consapevolezza del grande dono che le donne rappresentano per il mondo intero, ogni giorno dell’anno.
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