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E se fossi affetto da eiaculazione precoce?

29 Aprile 2011 da Dott.ssa Cristina Colantuono Lascia un commento

Eiaculazione_Precoce

Questa settimana, rispondo ad un lettore della rubrica che mi chiede un consulto su un tema molto delicato riguardante l’universo maschile e che troppo spesso è ricoperto da così tanti tabù da impedire a chi ne è affetto di chiedere aiuto e quindi di ritrovare in breve tempo una gestione della sessualità più serena e appagante:

 

“Dottoressa avrei bisogno di farle una domanda: come posso capire se soffro di eiaculazione precoce??

Sono anni che penso di esserne affetto, questo “disturbo” si amplifica nei periodi in cui la frequenza dei rapporti sessuali diminuisce, perchè al contrario nei periodi dove il sesso è all’ordine del giorno questo problema non esiste.

Nel periodo con meno frequenza ci sono occasioni in cui non supero i 5 minuti…

Questo problema mi assilla perchè la paura di deludere la donna è sempre dietro l’angolo ma anche perchè non sempre dall’altra parte si trova comprensione e voglia di continuare… e quindi la prestazione diciamo che poi risulta sufficientemente scarsa. Cosa posso fare? Esiste una cura? Grazie. R.F.”

 

Ringrazio il lettore di essersi aperto e di avermi scritto ma soprattutto lo ringrazio perchè mi dà la possibilità di affrontare un tema importante, considerato l’impatto che una buona sessualità ha sulla vita di tutti: l’eiaculazione precoce.

Inizio col consigliare, qualsiasi problema sentite di avere, di non parlare subito di patologia o malattia perchè anche solo pensare di “essere malati” può portare a peggiorare la situazione!

La maggior parte delle volte si può risolvere tutto con una maggior informazione, confrontandosi con qualche specialista o con un percorso di psicoterapia!

Ed anche i casi più gravi sono curabili quindi… “non fasciatevi la testa prima di averla rotta“! 🙂

Poi vorrei tranquillizzare gli animi rivelando che in media, 1 uomo su 3 ha la sensazione di essere “troppo precoce” e per parlare poi di vera e propria eiaculazione precoce, dobbiamo rifarci alla Kaplan che la classifica così:

  • grave: prima della penetrazione o entro 15 secondi
  • media: entro 15-30 secondi
  • lieve: entro 1-2 minuti

Quindi nel caso del nostro lettore, non parlerei proprio di precocità ma è importante che abbia trovato il coraggio di parlarne perchè comunque è chiaro che si tratta di una situazione che lo mette a disagio oltre che creargli ansia.

Ma in realtà sono proprio tutti questi sentimenti satelliti ad aumentare gli episodi e ad esacerbare la situazione!

Le motivazioni causa del problema sono svariate e dipendono da tantissimi fattori… proprio perchè le combinazioni dell’animo umano sono infinite. Possono essere di natura organica (infiammazioni, malattie neurologiche, uso di farmaci) o di natura psicologica, sicuramente le più frequenti.

Dando per scontato che non ci sia nulla di biologico, consiglierei al nostro lettore di domandarsi cosa può esserci alla base: ansia da prestazione, preoccupazioni legate ad altri contesti, ansia per le prestazioni sessuali in generale, esperienze sessuali traumatiche, conflitti di coppia, paura del rifiuto…

Cioè un qualsiasi cosa che possa aver inquinato il momento del rapporto.

Perchè non dimentichiamoci mai che la testa ha un potere enorme sul corpo, a volte anche così nascosto (o inconscio come meglio direbbero i colleghi) da richiedere l’aiuto di uno psicologo per svelarlo!

E, leggendo meglio la mail inviata, mi pare che possa esserci qualcosa del genere perchè il nostro lettore parla di “paura di deludere“, mancanza di “comprensione” e collaborazione e “prestazione scarsa“!

Per capire quanto l’ansia faccia da padrona, pensate solo al fatto che la masturbazione non crea tutti questi problemi ma anzi la situazione ansiogena è invece insita proprio nel rapporto sessuale!

Personalmente poi, ma un medico dovrebbe confermarlo, credo che sia normale se in periodi di scarsa frequenza, i tempi di eiaculazione si riducano… è una questione di biologia!

Comunque in queste situazioni, l’apporto psicologico è determinante nel creare un circolo vizioso poichè anche in presenza di un solo episodio o di episodi sporadici legati alle cause di cui parlavamo prima, il soggetto può sperimentare un tale senso di incapacità e frustrazione da renderlo un pensiero fisso e condizionare quindi tutti i successivi rapporti.

Pensiamo poi che l’uomo è socialmente caricato da responsabilità e credenze che razionalmente sappiamo tutti siano errate ma che hanno purtroppo il peso di secoli e secoli di stratificazione.

La stessa letteratura in merito negli anni ’70, sebbene suffragata da anni e anni di studi, concordava tra le righe con la concezione di “uomo macho” considerando che Master e Johnson affermavano che un uomo soffre di eiaculazione precoce quando non può controllare la fuoriuscita del seme per un tempo sufficientemente lungo per soddisfare la partner!

Poi negli anni è stata accorpata ad altre definizioni ma rende bene l’idea di quanto socialmente il ruolo dell’uomo sia sovrastimato.

Chiaramente, a prescindere da pregiudizi e tabù vari, è comunque una situazione difficile tanto che nella maggior parte dei casi infatti l’uomo cerca di trovare “soluzioni casalinghe” come per esempio aumentare la frequenza di rapporti sessuali per ottenere orgasmi ritardati, distrarsi con pensieri estranei alla situazione, provocarsi dolore fisico, limitare le stimolazioni o ridurre i preliminari. In casi estremi si arriva purtroppo al vero e proprio evitamento dei rapporti!

Per quanto varie, sono comunque tutte soluzioni che portano a puntare tutte le energie su quella determinata situazione ed è questo eccessivo “ruminare cognitivo” che peggiora la problematica.

E’ comprensibile che la sensazione di incapacità di controllare il riflesso eiaculatorio e quindi il proprio corpo possa creare frustrazione ed ansia ma i rimedi sono altri e partono proprio dalla necessità di distogliere l’attenzione e focalizzarla su altro.

E’ importante sapere che l’orgasmo è una esperienza diversa per ciascuno di noi ed i suoi tempi possono avere a che fare con mille fattori.

Se la donna con cui state facendo l’amore ha tempi più lunghi ciò non significa che debba essere additata come “malata” o che voi siete eiaculatori precoci!

L’idea di raggiungere l’orgasmo contemporaneamente è sì molto romantica ma anche molto difficile da ottenere e quindi non credete sia meglio focalizzarsi sul piacere di entrambi, a prescindere dai tempi?

La cura in presenza di cause organiche, è da seguire con il proprio medico di fiducia.

Per le basi psicologiche si parla di trattamento psicosessuologico con uno psicologo ed ha l’obiettivo di aumentare il controllo dell’eiaculazione sviluppando una maggiore competenza nel gestire i propri tempi.

Una delle tecniche più famose è lo “stop and start” che permette di allenarsi sul controllo dell’erezione fermando la masturbazione subito prima dell’orgasmo per più volte nel corso di alcune settimane.

Inoltre, il primo consiglio del terapeuta è quello di interrompere i rapporti sessuali per un certo periodo di tempo… proprio per interrompere il circolo vizioso descritto prima e alleggerire quello che viene chiamato “investimento” su quella determinata situazione per ritrovarne invece altre come per esempio la scoperta del proprio corpo e di quello del partner, di sensazioni, emozioni ed il focalizzarsi quindi sul piacere e non più solo sulla prestazione.

 

Per quanto possa essere difficile richiedere un consulto, è estremamente importante se si è interessati a ritrovare il benessere perduto!

E come sottolineo sempre: la psicoterapia è un ottimo alleato in questi casi!

 

Per qualsiasi ulteriore domanda, non esitare a contattarmi scrivendomi su: psicologia@tentazionedonna.it

 

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