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Parliamo di maschere… e non di carnevale

Cos’è una maschera? Un qualcosa che nasconde e che modifica la realtà poichè ha la capacità di cambiare un sorriso in un pianto, occhi dolci in occhi duri e cattivi e viceversa.

Indossare una maschera può essere un modo divertente per passare il carnevale o per diversificarsi dagli altri per il travestimento più bello.

Fuori da questo periodo particolare dell’anno si possono indossare “maschere” più metaforiche e meno materiali e può essere il tentativo di nascondere sentimenti, opinioni, stati d’animo con l’obiettivo ultimo di camuffare se stessi agli occhi degli altri.

 

C’è chi lo fa apposta ed ormai non distingue più una decisione da un’abitudine o da un modo di essere: allora alle feste, al lavoro, in palestra si presenta sempre con lo stesso atteggiamento.

Sicuramente tutti noi conoscono un tipo “So-tutto-io” oppure “Sono-il-più-bello/bravo/simpatico”, “Non-mi-parlate-perchè-non-ne-siete-degni”, “Sparisci-perchè-mi-disturbi”, “Non-capisci-niente”, ecc ecc…..

A prescindere da come vadano le cose, situazioni e persone con cui relazionarsi, il loro modo di atteggiarsi è sempre lo stesso ed è causa di malumori tra chi gli sta attorno. Una modalità di porsi che può far arrabbiare anche l’amico più paziente.

 

Ma perchè questa scelta? Perchè indossare una maschera?

Le motivazioni possono essere tantissime, ognuno ha le sue e la maggior parte delle volte sono per nascondere difetti, mancanze o insicurezze autopercepite.

Non è facile infatti farsi accettare dai colleghi di lavoro o da conoscenze nuove e allora prima di essere “attaccati” in molti decidono di “difendersi” o peggio ancora di attaccare per primi.

Assumere un atteggiamento strafottente può essere infatti un buono strumento per vincere la paura di non essere ascoltati, guardati o presi in considerazione.

Spesso basta anche solo superare il primo momento di impasse per riconoscere poi persone meravigliose e quindi rendersi conto che sotto la maschera c’è molto di più.

E la maschera in sè può cadere solo quando chi l’ha indossata riesce ad accettarsi per quello che è, con tutti i pregi e difetti che lo rendono comunque speciale.

Quante volte le nostre mamme ci hanno infatti ripetuto “il compagno più antipatico è quello più timido“?! La saggezza popolare insegna sempre!

 

C’è un’altra maschera simile a quella degli atteggiamenti ed è quella del viso.

Pensiamo ai mimi che in pochissimi secondi sono in grado di atteggiare i lineamenti del viso da espressioni felici a quelle tristi con un’ottima capacità di rendere l’idea dello stato d’animo anche solo con questa variabile….

Ed ora pensiamo ai nostri conoscenti: c’è chi rimane impassibile davanti a disastri, una sgridata o ad un avvenimento commovente come se niente fosse in grado di scalfirlo o entusiasmarlo.

Se parliamo di uno stato “patologico” in psicologia si parla di Apatia e l’assenza di emozioni fa anche parte della sintomatologia di alcuni disturbi mentali come la Depressione, il disturbo antisociale o la Schizofrenia.

Ma qui non parliamo di patologie… chi mette questa maschera decide di non manifestare esternamente il proprio punto di vista cioè di nascondere l’eventuale approvazione o meno per paura di non essere accettato.

Persone così spesso allora aspettano che altri più “influenti” dicano la loro per poi accodarsi al giudizio oppure esterna manifestazioni, come ridere o piangere, a comando.

Altri invece possono fingere simpatia, gioia, cordialità quando invece provano solo gelosia ed invidia.

In realtà non hanno un deficit emozionale, quindi provano comunque sentimenti e sensazioni ma hanno solo paura di esprimerle e si nascondono dietro la maschera dell’indifferenza o aspettano che siano gli altri a offrirgli un segnale per sapere cosa esprimere.

Lo scarico di responsabilità è sempre un trucco veloce, semplice e meno impegnativo!

 

La maschera però più frequente è la maschera del cuore… una maschera che tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo utilizzato.

E’ la maschera che ci rende indifferente un ragazzo che invece ci piace oppure che ci fa litigare di continuo con i nostri genitori o con i nostri amici.

Il risultato è un caos totale di rapporti che, se il trucco è scalfito da qualcosa, può portare ad un lieto fine oppure altre volte porta solo ad una reciproca antipatia.

In famiglia la cosa è svelata facilmente: passiamo ore e ore a discutere, litigare, punzecchiarci con battute sarcastiche ma poi dopo un periodo di lontananza o un periodo particolare di stress e sofferenza cadono tutte le maschere e ci si riscopre uniti come non mai!

Ma perchè questa messinscena?

L’animo umano, d’istinto, è tentato di proteggere, difendere e nascondere tutto ciò che riguarda il cuore ed i sentimenti più profondi come l’amore. In più non è semplice esprimerli a prescindere e le due cose sommate portano alla maschera del cuore.

La soluzione?

Provare a distinguere la differenza che intercorre tra proteggere i propri sentimenti ed il nasconderli così da non farli comprendere a nessuno.

Questo atteggiamento però è anche rischioso: difendersi e nascondersi per paura, orgoglio o vanità può farci dimenticare come siamo realmente, ci rende quindi schiavi di un cliché che alla fine comunque ci riempie di insoddisfazione.

Dobbiamo trovare il coraggio di rinunciare alle maschere, riconquistare fiducia e riprendere quindi il pieno contatto e controllo della nostra vita.

La vita che comunque può darci delle delusioni ma anche tantissime soddisfazioni!

Siete d’accordo?

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