Diciamoci la verità: le mamme che devono portare i bimbi all’asilo per la prima volta hanno più di un motivo per odiare settembre… specialmente quando si tratta dell’inserimento al nido. Ma niente paura, oggi scopriamo insieme cos’è e come funziona!
Gestire il distacco
Il distacco è un’importante tappa della crescita: si tratta di un momento problematico, ma è importante in quanto rappresenta un sano rapporto madre-figlio. Nonostante ciò, a volte, la madre può trasmettere inconsciamente i suoi sensi di colpa al bambino che, di conseguenza, vive questo momento con tensione.
Spesso le mamme si sentono in colpa perché devono lasciare il figlio per tornare al lavoro o anche solo per riprendersi i propri spazi… ma tutto ciò è solo l’inizio di un percorso verso l’autonomia da entrambe le parti. Bisogna vedere il distacco dell’inserimento al nido come un processo evolutivo che coinvolge tutta la famiglia: il nido rappresenta il passaggio del bambino da un contesto familiare conosciuto ad un contesto più ampio da conoscere.
Per vivere l’inserimento al nido nel migliore dei modi, è fondamentale un ingresso graduale della durata non inferiore alle due settimane. Ogni bambino, però, è diverso e per i più problematici questa fase potrebbe arrivare a durare fino ad un mese. Ricordate che anche se alcuni bambini sembrano sereni, è meglio non accelerare i tempi: la crisi potrebbe arrivare successivamente.
Per aiutare i piccoli ad ambientarsi, inoltre, è consigliato far portare loro con sé un “pezzo di casa”: un oggetto conosciuto al quale sono affezionati.
Consigli pratici per affrontare al meglio questo delicato passaggio
Durante l’inserimento al nido, anche se siete più terrorizzate dei vostri piccoli, dovete trasmettere serenità e fiducia verso il nuovo ambiente: più avrete fiducia e più i vostri figli si sentiranno in un posto sicuro.
Dite sempre ai vostri piccoli cosa stanno per affrontare, così da prepararli! Esempio: “Guarda che da domani inizierai l’asilo, è un posto bellissimo pieno di giocattoli e di tanti altri bambini con cui fare amicizia! La mamma andrà al lavoro, ma poi verrà a prenderti!”
Il saluto è difficile, ma fondamentale: il più delle volte il bimbo inizia a piangere ed è un trauma sia per lui che per la mamma. Ma immaginate come potrebbe sentirsi il piccolo, che magari si è distratto un attimo, quando, voltandosi, non vi trova più! Si sentirà abbandonato in un posto sconosciuto e quello sarebbe il vero trauma!
Quando andrete a prenderlo, anche se le sue urla e i suoi pianti vi rimbombavano in testa ore dopo essere andate via, entrate allegramente, rassicuratelo e ditegli che tornerete sempre!
Avete già superato l’inserimento al nido o vi apprestate ad affrontarlo per la prima volta?
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