La disabilità è una condizione invalidante che riguarda moltissime persone in tutto il mondo, siano essi bambini, adolescenti oppure adulti.
Essa comporta una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente, pertanto l’individuo è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane.
Occorre però fare dei distinguo: tra ‘’menomazione’’ definita come perdita o anormalità a carico di una parte fisica o di una funzione psicologica e ‘’disabilità’’ definita come una limitazione della capacità di agire.
Il mondo della disabilità è un mondo particolarmente difficile che fino a qualche decennio fa era spesso oggetto di discriminazione o atteggiamenti di svalutazione. Fortunatamente negli ultimi quarant’anni, ha vissuto notevoli trasformazioni tali da introdurre un cospicuo rinnovamento in quanto a servizi, interventi, integrazione ed anche minori pregiudizi.
Da qui si è assistito a un processo d’inserimento dei portatori di handicap che ha portato da una parte ‘’all’inclusione sociale’’ che consente a questi disabili di vivere secondo i propri valori, le proprie scelte, migliorando le loro condizioni; e dall’altra ‘’all’integrazione sociale’’, definita come l’inserimento delle diverse identità in un unico contesto all’interno del quale non sia presente alcuna discriminazione.
La danzaterapia
Uno degli interventi proposti in quest’ultimo periodo è la ‘’Dance Ability’’, definita come lo studio sull’improvvisazione del movimento.
E’ un’attività che viene praticata sia da abili ma soprattutto da disabili con l’intento di mettere in contatto il soggetto con il proprio corpo permettendo a persone con differenti possibilità fisiche di incontrarsi e danzare insieme.
Essa utilizza i principi della ‘’Contact-Improvisation’’ che prevede un dialogo fisico fondato sulla fiducia, la fluidità, l’equilibrio e il miglioramento della capacità di relazione. Nasce in America per opera di Alito Alessi, e prevede generalmente tre parti:
- una prima parte di riscaldamento ove attraverso il lavoro d’introspezione del movimento, viene sviluppato l’ascolto e la consapevolezza del proprio corpo;
- una seconda parte caratterizzata dall’esecuzione di esercizi, per stimolare la comunicazione e la relazione con gli altri;
- un’ultima parte nella quale vengono usati strumenti per sviluppare un lavoro d’improvvisazione e rappresentazione nello scenico.
La Dance Ability aiuta i disabili a trasformare tutti quei ‘’non ci riesco’’ o ‘’non ce la faccio’’ in ‘’sì, posso!’’ grazie ai messaggi ed alle risposte del corpo. Attraverso la danza il corpo diventa protagonista e le zone dimenticate tornano alla luce.
Non è in sé esibizionismo o una gara per mostrare la perfezione di una tecnica bensì una manifestazione del proprio essere e l’accettazione dei propri limiti.
Rappresenta un modo per esprimere se stessi e per imparare ad accettarsi nonostante le limitazioni presenti, comprendendo che non esiste un modo unico o normale di rapportarsi all’altro.
Le varie metodologie di danza terapia sono fondate su diverse interpretazioni teoriche:
- La danza terapia analitica, rappresenta una tecnica di immaginazione attiva, e favorisce la graduale apertura dell’inconscio sostenendo emozioni che vengono prima stimolate attraverso movimenti naturali ad occhi chiusi e successivamente riportate verbalmente;
- La danza terapia secondo il metodo ‘’dell’expression primitive’’, basato su l’utilizzo di gesti che simboleggiano appunto la danza primitiva che consente di recuperare aspetti universali della natura umana e stati psichici primari. Ci si ispira a danze tribali utilizzando suoni di tamburi. Il ritmo di quest’ultimi riproduce il battito cardiaco sintonizzando così il rapporto tra il mondo esterno e mondo interno. Questa forma di danza solitamente si manifesta a piedi nudi e la voce del conduttore crea uno stato di rilassamento profondo quasi vicino alla trance, il quale favorisce l’espressione di parti emotive limitando la parte razionale.
- La psicodanza terapia, adotta generalmente principi di psicoterapia cognitiva- comportamentale al fine di superare le problematiche psicopatologiche. Si utilizzano danze come il tango argentino o balli da sala.
Concludiamo osservando quali miglioramenti può indurre questa forma di danza: per prima cosa nell’area cognitiva migliora lo schema corporeo; nell’area emotiva incrementa la capacità di manifestare positivamente i vissuti emotivi, superando fobie e paure varie e migliorando la stima di sé; nell’area relazionale aiuta i rapporti di coppia e infine nell’area psicomotoria migliora l’orientamento spaziale e la coordinazione motoria.
Tutto questo ci deve insegnare ad accostarci in modo diverso ai diversamente abili, dovremmo proprio cambiare livello di osservazione e riflettere sull’importanza che ha anche per loro l’entrare in contatto con se stessi, per imparare a donarsi sia a sè che all’altro sulla base di quello che si dispone, che rappresenta comunque un’infinità di elementi inestimabili.
Un ringraziamento alla Dott.ssa Nadia Ermini per a collaborazione nella stesura
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